Guerra dei sessi, manipolazione ed emancipazione femminile in un testo rivoluzionario. Con Viola Graziosi, Rosario Lisma e Graziano Piazza.
Debutto nazionale martedì 19 marzo al teatro Duse di Genova per il nuovo allestimento di uno dei drammi più riusciti di August Strindberg: I creditori.
Lo scrittore svedese definiva quest’opera come una “tragicommedia”. La tematica alla base parte dal personale per arrivare al sociale. I creditori parla del conflitto tra maschile e femminile, dei rapporti di potere, della manipolazione.
Lo spettacolo rimarrà a Genova fino al 28 marzo (Qui le Date e i Biglietti), poi inizierà la tournée. In questo allestimento la regia è di Veronica Cruciani; in scena Viola Graziosi, Graziano Piazza e Rosario Lisma. La produzione è del Teatro Nazionale Genova, insieme al Teatro Metastasio di Prato.
Un testo straordinariamente progressista
Il testo, scritto nel 1888, è straordinariamente progressista per i tempi in cui ha visto la luce. Le domande che pone sul genere e le relazioni tra i sessi sono oggi più attuali che mai. Una modernità sottolineata anche dalla nuova traduzione curata da Maria Valeria Davino e Katia De Marco.
“In una località balneare – spiegano le note di regia - Adolf, giovane artista di successo, incontra il più maturo e misterioso Gustav, che inizia a fargli domande sulla sua compagna Tekla, instillandogli dubbi destinati a distruggere la loro relazione. Gustav, che si rivelerà essere l’ex marito lasciato da Tekla, troverà la sua vendetta approfittando della debolezza di Adolf e della sua rabbia repressa”.
Tre visioni del mondo che non si possono incontrare
Le scenografie ideate da Anna Varaldo suggeriscono uno spazio mentale e onirico. La drammaturgia sonora di John Cascone esalta la condizione psichica allucinata dei personaggi, mentre i costumi di Erika Carretta evidenziano la differenza tra i personaggi maschili, ancorati all’Ottocento, e Tekla, proiettata nel Novecento. Le luci sono di Gianni Staropoli.
"La struttura a prima vista sembra quella del triangolo borghese, ma invece siamo lontanissimi dal naturalismo. I tre personaggi rappresentano tre diverse visioni del mondo che non si incontrano. È un dramma della crudeltà, dello scontro violento tra vittime - afferma Veronica Cruciani - Lo spettacolo si interroga sull’idea di potere, amore, manipolazione e debito che le persone hanno reciprocamente. E nel mio lavoro ho voluto fare emergere soprattutto una critica alla disuguaglianza di genere e all’ipocrisia, alla mascolinità tossica".
I CREDITORI
Date e Biglietti